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Brandcare Magazine; intervista a Zaira Maranelli, Deinotera Editrice

BD: Come nasce l'idea di fondare una casa editrice?

La Deinotera editrice nasce nel 2006 con l’obiettivo di dare voce a quegli scrittori che, pur non avendo un personale valore di mercato o una fama mediatica, hanno scritto un’opera meritevole. Abbiamo deciso di fondare una casa editrice con queste caratteristiche dopo aver lavorato alcuni anni come mediatori editoriali, essendoci resi conto che spesso opere di valore non vengono prese in considerazione perché i loro autori sono privi di notorietà e quindi di difficile promozione. È molto più facile promuovere un autore già noto al pubblico che un esordiente.

La Deinotera viene fondata per andare contro corrente e valutare l’opera sulla base di criteri letterari e non “industriali”. Abbiamo scelto tale politica editoriale poiché crediamo nel liberalismo culturale e nella sua diffusione; il monopolio della cultura creerebbe asfissia e mancanza di evoluzione. La cultura è un insieme di saperi che si incontrano, si scontrano e suggeriscono nuovi stimoli. In quest’ottica abbiamo scelto di essere una casa editrice open minded e di non specializzarci in alcun genere letterario, desiderando che la selezione delle opere si fondi sul loro valore intrinseco, sulla novità di cui esse sono portatrici, sulla bellezza stilistica e così via.

BD: Perché avete chiamato Deinotera la vostra casa editrice?

Abbiamo scelto il nome Deinotera di derivazione greca in quanto ha un significato ambivalente: indica qualcosa di meraviglioso e allo stesso tempo di terribile, proprio come il tornado che rappresenta il nostro logo, un meraviglioso fenomeno di natura e al tempo stesso una terribile calamità.

 BD: Cosa fa esattamente un editore?

Prima di ogni cosa, fare l’editore significa curiosare nel cuore e nell’anima della gente; significa non smettere mai di imparare, di conoscere, di leggere; significa venire a contatto con le storie, le vite, le passioni, le delusioni e i sogni che ogni autore decide di condividere con noi. Significa scoprire in ognuna di quelle storie qualcosa di unico e decidere di condividerla con gli altri.

Alla base del nostro lavoro è il proporre storie di qualità che riescano a coinvolgere chi le legge.

Vogliamo che i nostri lettori possano, attraverso i nostri libri, allontanarsi per un attimo da ciò che li circonda per lasciarsi trasportare in altri luoghi, reali o irreali, dove non c’è posto per i problemi di ogni giorno. Letteratura di intrattenimento in piena regola e nel contempo volontà di lasciare al libro una delle sue caratteristiche principali, quella di essere da stimolo all’immaginazione. Il libro è infatti l’unico mezzo che entra in sintonia con chi lo utilizza stimolandolo a immaginare quanto legge e a creare intorno a sé i personaggi e l’ambiente in cui essi vivono.

 BD: Cosa fate per rendervi visibili ai vostri lettori?

Far conoscere un autore e il suo libro significa creare con il lettore un rapporto di fiducia reciproca e non disattendere mai le sue aspettative; solo in questo modo quel lettore tornerà informandosi sulle altre pubblicazioni, parlerà del vostro marchio e vi creerà quell’insieme di referenze fondamentali in ogni tipo di lavoro.

Cerchiamo inoltre di stare al passo con i tempi e sfruttare Internet al meglio comunicando in modo diretto con chi è interessato e creando diverse vetrine di rappresentanza affinché gli utenti possano conoscerci e possano acquistare i nostri libri. Sarebbe da sciocchi infatti non sfruttare il mezzo che ha rivoluzionato il commercio reale rendendolo virtuale.

Dare agli acquirenti l’opportunità di comprare da casa è un grande passo in avanti. Certamente le librerie reali non perderanno mai la loro importanza nell’acquisto del libro, ma l’e-commerce ha in tutti i campi creato delle grandi opportunità e creato un’alternativa agli abituali canali di diffusione.

 BD: Quanto è complesso perseguire il vostro obiettivo?

 Sapevamo bene che scegliere di fondare una casa editrice non sarebbe stato facile.

Inserirsi in un mercato in cui sono presenti concorrenti già consolidati poteva essere molto rischioso; avremmo dovuto scegliere oculatamente cosa presentare e come farlo al fine di conquistare pian piano la nostra sezione di utenza.

Allo stesso tempo eravamo a conoscenza del fatto che, in un momento di crisi globale, il primo settore di mercato che ne avrebbe subìto i contraccolpi sarebbe stato proprio quello della cultura; d’altronde nella nostra società è più facile vendere un prodotto che abbia come finalità un uso pratico, una fruizione immediata, veloce e semplice che vendere qualcosa che richiede un suo tempo e una sua attenzione; il nutrimento dell’anima non è attuale e sul mercato di oggi ha poco valore.

Eppure, a quattro anni di distanza, possiamo dire di essere soddisfatti della nostra scelta, degli obiettivi raggiunti e delle soddisfazioni ricevute.

Malgrado le difficoltà pratiche di ogni giorno quali la diffusione del libro, la sua promozione, la comunicazione, il progetto grafico e tanto altro, possiamo dire di non esserci stancati di questo lavoro e di avere ancora quella sana curiosità che ci porta a leggere numerosi manoscritti alla ricerca di quello giusto.

 BD: Ultimamente sta prendendo piede anche un nuovo strumento, l'e-book, qual'è la tua opinione a riguardo?

Per coloro che vendono libri l’e-book rappresenta una rivoluzione nell’ambito delle fasi di produzione e distribuzione del testo; basti pensare all’abbattimento dei costi di stampa e di trasporto, nonché al cambiamento epocale che tale strumento può portare nell’ambito della diffusione del testo stesso. L’e-book non ha necessità di essere rilegato, non necessita di carta e in questo senso può essere definito come prodotto ecologico. Inoltre non ha necessità di essere venduto in libreria: basta una connessione Internet e il testo può essere facilmente scaricato dal web. Una volta giunto in nostro possesso, abbiamo solo bisogno di un e-reader (il supporto che ci permette di portare con noi centinaia di e-book) e il gioco è fatto.

I vantaggi del libro elettronico sono evidenti anche per quel che riguarda l’acquirente, il lettore.

In primo luogo all’interno dell’e-reader si possono scaricare centinaia di testi diversi attraverso una semplice connessione internet. Centinaia di testi occupano uno spazio davvero ridotto: circa una quindicina di centimetri per dieci per un peso di 150 grammi. Inoltre, ove il lettore fosse in auto e volesse ascoltare il suo testo, l’e-reader potrebbe trasformare con pochi passaggi l’e-book in audiobook.

La maneggevolezza e la facilità di trasporto lo rende utile per chi viaggia, per chi ha necessità – sia egli uno studioso, uno studente o un semplice lettore – di portare con sé un elevato numero di libri. Gli stessi vantaggi potrebbero derivare a chi lavora in ambito scientifico ove venissero trasformate in e-book enciclopedie, strumenti bibliografici e quant’altro.

Un discorso diverso va fatto per i libri di intrattenimento.

La narrativa richiede – a mio parere – un libro costituito da un suo corpo, composto da carta e pagine, un libro con un’anima materiale, non virtuale. Ogni libro ha un odore che lo contraddistingue e ci dà una diversa sensazione tattile. Ogni storia è come un viaggio e come tale deve essere affrontata; sfogliare le pagine significa avere una misura per cadenzare il proprio cammino. Il libro cartaceo può essere piegato, maltrattato, vissuto a seconda di quel che sentiamo.

Del resto sarebbe strano, con il consolidarsi dell’e-book, non avere più in una casa una bella libreria o vederla tristemente vuota. La libreria non è un mobile muto, ma comunica con chi la guarda, racconta anch’essa delle storie, ricorda a chi la possiede quanti libri ha letto e al tempo stesso racconta la storia del suo proprietario che, nella scelta di quei libri, ha creato il suo mondo, unico e diverso da quello di ogni altro.

Guardando ognuno dei libri riposti nelle nostre librerie, riviviamo la nostra storia, il momento in cui acquistammo quel determinato libro, il motivo che ci ha portato a sceglierlo, a innamorarci – proprio in quel momento – di quella copertina. Ripenseremo al luogo e ai momenti in cui l’abbiamo letto e, forse, in alcuni casi ricorderemo quanto quel libro ci abbia aiutato a superare un momento difficile, quanto sia riuscito a confortarci, a rendere meno pesante la nostra vita a regalarci un sorriso.

Non avere più l’opportunità di possedere dei libri sarebbe, un po’, come perdere una parte della nostra storia, della nostra vita.

Credo, per concludere, che l’e-book sia una grande conquista e un’evoluzione importante, ma sono convinta che resterà sempre un compagno del libro cartaceo.

L’e-book costituisce una nuova forma di utility che troverà i suoi campi di sfruttamento, forse nella saggistica e nei libri di testo, ma che non sostituirà mai il libro tradizionale.

BD: La Deinotera editrice si aprirà a tale mercato?

Molti editori, attualmente, si stanno aprendo all’e-book maturando grandi speranze e non è detto che, prima o poi, non lo faremo anche noi.

Per ora preferiamo aspettare il momento giusto; quando l’e-book acquisterà una maggiore identità e una maggiore fruibilità, quando l’e-reader sarà alla portata di tutti, allora anche noi entreremo nella rivoluzione. Per ora aspettiamo e continuiamo a raccontare.

 

 



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